Attraverso un caso studio ti aiuto a sviluppare il tuo spirito critico applicandolo alla letteratura per l’infanzia.
Sono molto selettiva in fatto di libri per bambini.
Quello che mi fa disperare è che nonostante l’enorme quantità di libri in circolazione solo pochi sopravvivono davvero alla mia selezione.
Il risultato del mio lavoro di selezione è la sezione risorse del mio sito, in lento ma costante aggiornamento 🐌
In questo articolo ti voglio raccontare come scelgo un libro per decidere se proporlo al mio bambino.
Ma inizio con un aneddoto:
Notando la fatica che faccio a trovare libri per bambini che rispecchino i miei criteri, ho deciso di scrivere un racconto io stessa. Non sarò l’unica ad avere queste esigenze, no? Diversi mesi fa allora trovo una piccola casa editrice di libri per bambini e chiamo. Per sapere come procedere. Racconto a grandi linee la mia idea di scrivere un libro che parli di un’ingegnera, per fornire a bambini e genitori un panorama diverso. Per variare un po’ da:
|
… questo aneddoto è troppo lungo per un’introduzione🤦♀️
Vuoi sapere come va a finire?
Allora seguimi all’interno dell’articolo!
Cosa trovi in questo articolo:
C’è già un libro per bambini che parla di un’ingegnera
Questa è stata la risposta della persona della casa editrice a cui ho raccontato la mia idea.
È ovvio che non mi aspettavo di riuscire a trovare interesse al primo colpo ma questa risposta mi ha fatto davvero pensare ma soprattutto ridere 😂
Un libro.
Un libro parla di un’ingegnera su quanti che parlano di Giuglio il coniglio? Della pimpa? Di principesse? Di pompieri?
C’è bisogno di molti più libri che parlino di ingegnere, di muratrici, di surfiste.
Le nostre bambine e i nostri bambini hanno bisogno di qualcosa di diverso dalle realtà standardizzate degli albi illustrati.
Certo, ci sono sempre più libri validi.
Ma la letteratura per l'infanzia tradizionale non si intacca con un libro qua e là.
Il mio processo di scelta di un libro in 3 semplici step
1. Andare in una biblioteca o in una libreria
Da quando nostro figlio è diventato un lettore seriale abbiamo cominciato a frequentare una biblioteca.
Anzi due 😅
I motivi per cui ci servono due biblioteche sono tre:
Evitiamo di spendere una fetta consistente del nostro salario in libri
È più ecologico
Partiamo da un set enorme di libri per l'infanzia, sono molto selettiva e faccio fatica a trovarne di idonei
Anche le librerie vanno molto bene, eh!
⛔ Lo svantaggio è che in una libreria mi sento più a disagio a sfogliare 10-20 libri a volta e a far scorrazzare in giro un duenne.
✅ Il vantaggio di una libreria è che la proporzione di libri nuovi è molto più elevata e quindi anche la probabilità di trovare libri che rispecchino i miei criteri di selezione.
2. Selezionare i libri che sembrano adatti
I miei criteri di selezione in realtà non sono molti:
Niente discriminazioni
Il minimo di stereotipi di genere
Non devi seguirli alla lettera e puoi aggiungerne altri in base ai tuoi valori.
Direi però che se sei qui dovresti prendere sul serio almeno le condizioni 1 e 2 😆
Ma come? Niente più principesse sul pisello? Niente più pompieri impavidi?
È chiaro che puoi presentare anche i libri che rappresentano ruoli di genere stereotipati…
Sì, l’ho scritto davvero 😅
L’importante è però intercalare con libri che presentino realtà diverse.
Io stessa accetto i libri che “seleziona” il mio bambino… poi magari salto alcune parti se sono critiche o glieli leggo 1-3 volte anziché 10-30.
Se la scelta è proprio scandalosa gli dico chiaramente che quel libro non mi piace e lo si riporta in biblioteca.
3. Leggere i libri scelti con spirito critico
Devo ammettere che questa parte non è sempre banale, ma la maggior parte delle volte è semplice se:
Sei presente mentre leggi
Usi il tuo buon senso
Hai uno spirito critico
L’ideale sarebbe leggere i libri prima di presentarli a tua figlia.
Ma se come me sei altamente carente di tempo libero, va bene anche se li leggi direttamente con lei.
Riguardo all’essere presente, intendo non vagare con la mente mentre leggi.
Tra l’altro…
... non trovi affascinante riuscire a leggere ad alta voce mentre si pensa a tutt’altro?
O succede solo a me? 😳
Io cado spesso in questo tipo di multitasking ma cerco di migliorare.
Ora uso la lettura di un libro a mio figlio anche come un esercizio di meditazione.
Obbligo la mia mente a tornare sulla storia non appena mi accorgo che si è messa a vagare.
Il buon senso ti aiuta a filtrare soprattutto i libri scandalosi, che per fortuna mi sembra siano sempre meno.
A volte però il buon senso non basta, perché tante pratiche che discriminano sono davvero subdole e bisogna allenarsi per vederle.
Qui l’unico antidoto è informarsi:
ascoltare podcast
leggere articoli, libri (magari puoi cominciare da Io dico no agli stereotipi)
seguire sui social persone che parlano di questi temi
guardare trasmissioni, film o serie TV che parlino di questi temi
Lo scopo è aprire la mente e vedere queste discriminazioni che purtroppo sono ancora invisibili a tante persone, me compresa.
Svilupperai sempre più il tuo spirito critico.
Qui sotto ti do un esempio di come ho letto un libro che sembrava davvero perfetto.
Il caso studio di Eugenia l’ingegnosa
Stavo consegnando i libri scelti alla bibliotecaria perché li scansionasse quando i miei occhi cadono su un libricino di fianco a me. Eugenia l’ingegnosa. Ho un tuffo al cuore perché il racconto che io stessa sto ultimando parla proprio di un'ingegnera che si chiama Eugenia. Lo apro e leggo: “Questo libro è nato su iniziativa di un gruppo di architette e ingegnere svizzere, che volevano [...] far capire che l’architettura e l’ingegneria non sono cose solo da maschi, ma sono cose da persone in gamba.” È questo! Finalmente l’ho trovato! Il mio libro ideale, quel un libro di cui mi aveva parlato la persona della casa editrice ma di cui non aveva saputo dirmi il titolo.
|
Lo leggo eh sì okay, rompe la mia condizione C. Tanta realtà fino ai 5-6 anni.
Perché?
Per via degli animali parlanti, ma perlomeno non sono vestiti.
In casi come questo chiudo volentieri un occhio e continuo a leggere.
La trama è davvero carina:
una bimba che con il fratellino si mette in testa di voler raggiungere un’isola vicina, che per via della nebbia è quasi sempre invisibile.
La protagonista è una bambina forte, proattiva, con spirito critico.
Purtroppo però non posso consigliare questo libro nelle mie risorse 😢
Il libro sarebbe quasi perfetto, se non fosse per un paio di dettagli.
Adesso ti racconto quali!
Rafforza lo stereotipo per cui il fai-da-te sia un lavoro da uomini
L’intento delle promotrici del libro è davvero ottimo perché il libro è pensato per combattere questo stereotipo.
Ma lo fa ledendo il primo dei miei 20 consigli per educare alla parità:
Evita il più possibile le parole “maschio”, “femmina”, “uomo”, “donna”, “signore”, “signora”, “bambino”, “bambina”, “femminuccia”, “maschiaccio” |
Senza spiegazioni da parte dell’autrice o dei genitori, è pericoloso scrivere in un libro per bambini cose come:
⛔ “Di solito il papà non presta mai i suoi attrezzi né a Nicola, perché troppo piccolo, e nemmeno a Eugenia, perché è una femmina!”
Non importa se il papà alla fine cambia idea, una frase così rafforza un messaggio sbagliato.
Quindi invece di leggere la frase sopra, potresti dire:
✅ “Di solito il papà non presta mai i suoi attrezzi né a Nicola né a Eugenia”
Non accoglie le emozioni
Lede così il sedicesimo dei miei 20 consigli per educare alla parità:
Accogliere tutte le emozioni dei bambini indipendentemente dal genere |
Quando il fratellino si mette a piangere, Eugenia gli dice:
⛔ "Quando c’è un problema, non ci si mette a piangere: bisogna riflettere invece”
Non sono d’accordo.
Si può benissimo piangere e poi pensare ad una soluzione.
Si va anche a rafforzare lo stereotipo per cui gli ingegneri siano delle persone sempre sul pezzo, razionali e senza emozioni.
Quindi invece di leggere la frase alla lettera, potresti dire:
✅ “Quando c’è un problema bisogna riflettere”
Non usa i femminili professionali
È un libro su iniziativa di ingegnere e architette.
Pensato proprio per mostrare che la loro professione è per tutte le persone.
E non usa i femminili professionali?
Ma così lede il mio quarto dei 20 consigli per educare alla parità!
Usa i femminili professionali |
Eugenia nel libro dice infatti:
⛔ “Io pure ne ho uno, di segreto: voglio diventare ingegnere! [...]”
Qui la modifica è fin troppo facile:
✅ “Io pure ne ho uno, di segreto: voglio diventare ingegnera! [...]”
Purtroppo però l’ultimo punto che ti voglio citare non è facilmente censurabile…
Ridicolizza le persone grasse
Non ho ancora studiato abbastanza questo tema ma sono certa che presto farà parte della lista dei miei consigli per educare alla parità.
Ho ancora molto da imparare e i miei articoli sono in costante aggiornamento.
Okay, torniamo al personaggio del libro: Giangrosso “un tizio gigantesco”.
Va bene, Giangrosso è un brillante inventore ed oltre che grasso è anche alto, una sorta di gigante intelligente.
L’immagine qui sopra però somiglia pericolosamente ad una ridicolizzazione di un corpo grasso.
A conferma di ciò che scrivono Chiara Meloni e Mara Mibelli in Belle di faccia. Tecniche per ribellarsi ad un mondo grassofobico:
“Il corpo grasso, quando non viene cancellato completamente [...], è quasi sempre qualcosa di comico e ridicolo [...].”
Ed è così vero.
Facci caso.
Che eroi grassi ti vengono in mente?
Eroine poi, figuriamoci…
Se fino a qui il libro con pochi accorgimenti era migliorabile, dall'apparizione di Giangrosso in avanti non c’è modo di salvare la situazione.
Da un libro che tra i suoi obiettivi ha quello di far vedere che l’ingegneria e l’architettura sono dei mestieri bellissimi, che aiutano le persone ad incontrarsi…
… beh, mi sarei aspettata di meglio.
Puoi decidere di presentarlo comunque, il libro.
Ma ti prego, da ora in avanti fai attenzione alla rappresentazione delle persone grasse nei media della tua bimba.
La persona grassa c’è?
È sempre quella cattiva o divertente?
... se vuoi aggiornarti riguardo alle storie per l'infanzia a cui sto lavorando!
Riflessioni finali
Il caso studio di Eugenia l’ingegnosa lo conferma: non è tutto oro ciò che luccica 🌟
Continua ad informarti su questi temi e coltiva il tuo spirito critico: hai la possibilità, oggi, di rendere il mondo un posto migliore da lasciare alla tua bimba.
Un libro alla volta.
Ah, e se hai letto fin qui e l’articolo ti è piaciuto mi aiuteresti molto anche solo cliccando sul cuoricino qui sotto.
Te ne sono grata.
Ciao e alla prossima,