Libri per persone adulte
Vox
Un romanzo distopico all’insegna della suspense che fa riflettere molto. Cosa succederebbe se improvvisamente le donne potessero dire solo 100 parole al giorno? Questo romanzo invita a prendere spazio e ad usare la propria voce per protestare contro le ingiustizie.
Autorə: Christina Dalcher
Casa editrice: Nord
Senza fare troppi spoiler, la trama è questa:
in un’ipotetica America del Nord guidata da un governo ultraconservatore le donne vengono represse. L’idea è di tornare ai vecchi tempi, quando si stava meglio grazie ai ruoli di genere ben distinti.
Oltre ad un braccialetto che dà una scossa appena si superano le 100 parole, in questa società l’aborto è severamente vietato, così come avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio. Pure la lettura o il lavoro salariato sono vietati alla maggior parte delle donne:
“I film sono una distrazione, l’unico momento in cui si possono udire voci femminili, perché le attrici hanno una dispensa speciale che permette loro di lavorare. I copioni, ovviamente, sono scritti da uomini.”
La protagonista è una neurolinguista e questo rende il libro per me ancora più interessante dato che la linguistica e le scienze associate mi appassionano.
È infatti un libro che gira attorno al tema delle parole.
Molto duro a tratti, per me almeno, si legge in maniera comunque scorrevole. Anzi, la trama è stata per me spesso così intrigante da dovermi imporre lo stop per dormire.
Nel libro ci sono diversi spunti interessanti riguardo ai temi della parità di genere, stereotipi, e femminismo intersezionale.
Riguardo al braccialetto-conta-parole mi hanno colpito due cose.
Da una parte l'introduzione della funzionalità tone policing ad un certo punto del racconto: ovvero un identificatore di scortesia, oscenità e parolacce.
Quindi non solo alle donne vengono limitate le parole ma ad un certo punto si impone loro anche la gentilezza e la cortesia.
L’altra cosa che mi ha colpita leggendo è che i braccialetti-conta-parole sono presenti in diversi colori; quelli per le bambine hanno anche dei personaggi dei cartoni animati. La protagonista riconosce in questo un tentativo di persuadere che c’è ancora una scelta. Mi fa venire in mente chi dice che i bimbi oggi sono liberi di scegliere, mica li si obbliga a scegliere il rosa o il blu. Sì, grazie, però intanto la scelta è comunque estremamente limitata e stereotipata.
La protagonista del libro ad un certo punto deve leggere un brano imposto dal governo per poter calibrare il suo nuovo braccialetto:
“Il piano di Dio per la donna, che sia sposata o nubile, è che si adorni di sobrietà e ritrosia, che si mostri modesta e femminile senza sfoggiare orgoglio o stravaganza.”
Proprio recentemente in una mia newsletter raccontavo che la modestia e assenza di orgoglio sono ancora considerate delle caratteristiche associate al femminile. Quindi questo libro da una parte è assurdo, ma dall’altra contiene tante piccole verità, che rendono questo scenario distopico preoccupantemente realistico.
Nel libro si nota il percorso di decostruzione della protagonista, che si rende conto che in passato non ha mai fatto nulla per impedire che si arrivasse a questo punto.Da giovane aveva un'amica impegnata politicamente, che lei vedeva come una noiosa guastafeste. Si è accorta troppo tardi di come l’amica avesse invece ragione ad alzare la voce di fronte alle ingiustizie, dato che…
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione.